La storia di San Rocco si lega con quella di Reste in un momento particolare, ovvero quando dopo aver curato numerosi malati di peste, venne egli stesso contagiato.
Con il timore di contagiare altre persone, San Rocco pensò di isolarsi nella foresta. Qui venne raggiunto dal cagnolino, il quale gli leccava le ferite e gli portava, ogni giorno, un pezzo di pane che prendeva dalla tavola del suo padrone.
Non abbiamo notizie precise su questo cane, sappiamo solo che apparteneva al nobile Gottardo Pallastrelli che viveva nei pressi di Piacenza. Si racconta che fosse di piccole dimensioni e avesse un manto di colore bianco, ma la tradizione popolare gli ha anche attributo un nome Oreste, o meglio Reste.
Proprio per questo cagnolino, San Rocco è riconosciuto come il patrono dei cani.