Ogni bottega può essere un luogo dove manifestare un consumo consapevole, sotto casa o nel rione, nel quale il consumatore e un buon negoziante abbiano come parole d’ordine una comune password: buon giorno, accompagnata da una stretta di mano e un arrivederci…” così ha dichiarato il fondatore di Slow Food Carlo Petrini. Ecco, questo vale in molti dei nostri paesi, piccoli o grandi che siano. Così è sempre stato storicamente.

Così avevo iniziato il pezzo che l’altra volta pubblicai. Si trattava della storia del Market Capelletti di Villalvernia e risale a più di due anni or sono. Poi, si sa, il tempo passa e gli eventi prendono un po’ il sopravvento sulle vite di ognuno di noi, figurarsi se non accade anche sulle attività locali. E qui si parla di una bottega che tempo addietro, almeno vent’anni or sono, volle diventare un market.

Il Market Capelletti di Villalvernia. La storia di un’antica bottega coi suoi ottant’anni di attività. | Storie di Territori

Lo scorcio di Via Cavour

Di recente, alla fine di settembre i proprietari dell’attivita – dopo oltre ottant’anni di esercizio – hanno deciso che non ci stavano più dentro, era ora di dire basta. Di questi tempi non sono i soli, ma in un paese come Villalvernia, un negozio che è aperto e serve la clientela da così tanti anni, fa un po’ stringere il cuore quando decide di cessare l’attività.

In effeti, tanti clienti, amici, conoscenti, vicini di rione appena appresa la notizia della cessata attività hanno dimostrato tutto il loro dispiacere. Con viva emozione, con sentimento di affetto.

Marcello Pernecco, titolare dell’attività, ha diffuso sui social un messaggio di saluto con queste parole:

Oggi la nostra attività MARKET CAPELLETTI VIA CAVOUR 33 VILLALVERNIA cessa la sua vendita diretta presso il proprio locale. Si apre un nuovo percorso lavorativo. Vi ringrazio per l'affetto che ci avete dimostrato. Per la forza che ci avete dato per affrontare qualsiasi situazione. Anche le più difficoltose. Una decisione difficile, molto sofferta ma inevitabile visto il continuo lievitare spropositato ed ingiustificato di costi quali luce gas ecc. A volte vorremmo che questo fosse solo un brutto sogno ma dobbiamo essere realisti. Approfitto di questo messaggio per ringraziare personalmente mia mamma, pilastro dell'attività e faro nei momenti bui. Lo zio per il grande supporto. Mia moglie che mi ha seguito e sorretto in ogni circostanza. Le mie figlie che hanno dovuto rinunciare a una mia più massiccia presenza anche se mai gli mancherà il mio amore. Mia sorella per essere stata valvola di sfogo. Nuovamente un grazie a tutti voi. Inizia ora un nuovo percorso lavorativo ma rimarrete tutti nel cuore con immensa gioia. GRAZIE DI CUORE

Ho incontrato Marcello Pernecco, il titolare, per fargli un paio di domande

Una domanda che potrebbe risultare banale o retorica. Perché avete chiuso l'attività?
Noi chiudiamo perché fino ad ora abbiamo cercato di attutire qualsiasi problema che poteva nascere, ad esempio la gestione nel tempo del Covid-19, ma l'elemento che ha fatto prendere la decisione finale riguarda i costi che sono lievitati alle stelle, non ultima la bolletta della luce e il gas che abbiamo trovato praticamente raddoppiato gli importi che erano stati pagati un anno fa e quindi, con gli incassi che venivano fatti non si riesce più a starci dentro. E si presume che questo sia solo l'inizio. Chiaramente non bisogna dimenticare le tasse.
Quindi non è una cosa improvvisa
Un po' era già nell'aria perché parecchio tempo fa quando era stata ventilata la possibilità di cambiare sede, fare adeguamenti di una certa consistenza, noi non li avevamo fatti, anche perché noi non vediamo all'orizzonte una prosecuzione visto che i figli hanno deciso di intraprendere altre vie professionali. Affrontare certe spese poteva comportare il rischio di trovarsi fra cinque o sei anni, a ridosso della pensione, e non avremmo ammortizzato i costi. Chiaramente un certo contraccolpo lo abbiamo avuto con l'apertura in paese, un anno fa, di un grosso supermercato, questo va detto.

1 commento

  1. Ricordo quando mia nonna Irma, negli ormai lontani anni ’50, mi mandava da Maria Bisio e Luigi con un biglietto per fare la spesa, ero piccolo e passavo tutte le vacanze estive in quel di “Villa”. Non mancavano i giochi con amici che ricordo ancora con tanto affetto e, continuando a fare la spesa nel caratteristico negozio di Maria e Luigi, nella mia adolescenza e maturità ho coltivato amicizie che non dimenticherò mai. Ho sentito telefonicamente l’amico Francesco che mi ha messo al corrente della decisione, da parte della famiglia, di cessare l’attività ormai ottuagenaria. Non nego la mia commozione nel ricordare quei begli anni passati a Villalvernia che ho ed avrò sempre nel cuore. Auguri per la nuova attività a Marcello e a tutta la famiglia. Con affetto
    Franco Massa
    Genova

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