Giovedì 27 ottobre, alle ore 21, presso la Sala Conferenze della Casa del Giovane di Novi Ligure (AL), nell’ambito della rassegna di incontri “A Novi d’autunno: viaggi, storia, scienza e attualità” si parlerà, con la presenza di don Fulvio Berti, del maestro Lorenzo Perosi.
Pare che il grande compositor toscano Giacomo Puccini, a proposito di Lorenzo Perosi, abbia affermato: “C’è più musica nella testa di Perosi che in quella mia e di Mascagni messe insieme”.
Non ci sono gli elementi per definire autentica o meno questa affermazione, riportata proprio all’inizio della voce dedicata a Perosi da un noto sito internet di tipo enciclopedico: fatto sta che, grazie al lavoro fatto da don Fulvio Berti, sacerdote novese, a partire dalle carte inedite dell’archivio privato della famiglia Lurani, che fu mecenate di Lorenzo Perosi quando era ancor giovane, noi ora possiamo conoscere ancor meglio questo musicista, nato a Tortona, la cui opera è stata una pietra miliare nella musica sacra.
Quello che emergerà sarà il ritratto di un artista che, passo dopo passo, sviluppò il proprio talento e la propria sensibilità artistica in un periodo, a cavallo tra Ottocento e Novecento, nel quale l’Europa visse un trapasso, quello dall’età moderna a quella contemporanea, che non fu legato solo alla scienza e alla tecnologia, ma si estese a tutti gli ambiti del vivere sociale, sia civile sia religioso; un ritratto che ha una spiccata privata, a cominciare dai messaggi che Lorenzo Perosi mandava a Francesco Lurani, suo mecenate, corredandoli di brevi spartiti, fatti di un pugno di note musicali, con i quali comunicava la “colonna sonora” del proprio saluto: un po’ come facciamo noi, oggi, regalando i cosiddetti “biglietti musicali”, quelli che, quando li apriamo, riproducono una melodia.