La Gispoteca Aghemo, sita a Tortona in Via Ottone Calcinara, 12, raccoglie i gessi e le altre opere dello scultore torinese Luigi Aghemo (1884-1976). I gessi e le opere del sensibile e fecondo artista piemontese sono state donate alla Fondazione Cassa Risparmio di Tortona dalla famiglia Dotti di Pinerolo, amorevoli custodi del fondo artistico del maestro. La Gipsoteca è ospitata nei locali dell’antico palazzo “Sironi” ed è inserita nel novero della struttura artistico-didattica degli asset culturali della Fondazione CRTortona.

Ogni prima domenica del mese, apertura al pubblico e possibilità di visite guidate. A tal proposito vorrei dire che proprio domenica scorsa sono andato – ed era la prima volta – e sarà che ero solo io, ma fatto sta che la visita me la sono fatta da solo, senza guida che mi raccontasse. Piuttosto, c’era un giovane che mi ha detto esser lì giusto di presenza a sorvegliare i locali. Nulla di più!

La Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona dimostrò sempre grande interesse verso la collezione dell'artista(carte, bozzetti, disegni, gessi, bronzi e anche qualche dipinto ad olio) e nel mese di marzo 2018 la acquisì formalmente. Le fu dedicato un idoneo ed elegante spazio all’interno di uno stabile in via Calcinara. La Gipsoteca Luigi Aghemo, Laboratorio didattico della Pinacoteca il Divisionismo è stata inaugurata nella primavera del 2018.

Lo scultore Luigi Aghemo era nato a Torino il 20 dicembre del 1884, da Carlo (meccanico) e da Rosa Altavilla (commerciante) nel popolare quartiere di Porta Palazzo. Rimasto orfano a tre anni del padre, visse irrequieto gli anni dell’infanzia, non legando con il patrigno, e a dodici anni scappa a Genova a piedi con l’intenzione di imbarcarsi; ma ci ripensa e tornò a Torino per proseguire gli studi e concludere le scuoile tecniche e la frequentazione della scuola di scultura Archimede.

A quindici anni però, nel 1899, lascia nuovamente la famiglia e raggiunge a Parigi uno zio che era emigrato; là vuole continuare a seguire la sua inclinazione artistica e prende a lavorare presso il cesellatore Stiewnard che lo mette in contatto con i primi orefici di Parigi. Con i risparmi che riesce a mettere da parte frequenta l’Istituto di Belle Arti Boullé (disegno, pittura e scultura) e modella piccole sculture per conto suo.

  • Nel 1905, a poco più di vent’anni, ritorna a Torino e prende a lavorare con Edoardo Rubino nel suo atelier e si inserisce nel mondo artistico torinese di quel tempo. Qualche tempo dopo conosce Orsola Bertotti (Lina) che sposa nel 1909.
  • Nel 1912 collaborò alla realizzazione del kolossal “Cabiria”, il film muto di Giovanni Pastrone che segnò un momento importante nella filmografia italiana degli inizi. Negli stessi anni ha realizzato svariate opere monumentali. Dopo un altro breve soggiorno parigino, alla fine degli anni Trenta rientra definitivamente nella propria città. Nel 1947 riceve un incarico di lavoro dall’allora vescovo di Pinerolo e qui, negli anni successivi, realizza importanti opere di arte sacra e non solo pur continuando a lavorare ancora anche nella propria città di origine.
  • Nel 1952 si stabilisce a Pinerolo insieme alla moglie e quando rimane vedovo viene accolto in casa dalla famiglia Dotti, vi allestisce il proprio studio e continua a realizzare opere di pubblico interesse, rimanendovi fino alla morte avvenuta il 19 settembre del 1976.

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