Villaromagnano (per quelli del luogo, Villetta) è in provincia di Alessandria, trattasi di un comune della bassa Valle Ossona che qui termina il suo corso collinare e si apre verso la pianura.
“La Villa di Romagnano” era questo il nome fino al primo ottocento. Essa fu probabilmente fondata ai tempi di Cesare (se ne è trovata una bella moneta) ed esisteva quindi già ai tempi di Augusto. Ad andar troppo indietro nel tempo si legge che anche per Villetta fu buio fitto, un buio di guerre, pestilenze e spopolamento pressoché totale, anche come riflesso delle tristi ricorrenti vicende belliche franco-ispaniche.
Comune collinare con struttura economica, prevalentemente agricola, a Villaromagnano oggi gli occupati nell’industria, nelle aziende edili, ed in altre attività, superano da tempo quelli occupati nell’agricoltura.
Per conoscere qualcosa del paese ho fatto quattro passi per le sue vie, chiedendo informazioni laddove la mia curiosità non riusciva ad andare oltre.
A livello architettonico si nota bene la chiesa parrocchiale intitolata a San Michele. L'attuale edificio fu progettato dall'architetto luganese Pietro Casalini (1758-1819) e fu ricostruito completamente a pianta centrale tra il 1792 e il 1796 dal capomastro Marco Antonio Spinola. La chiesa fu completata con la costruzione del campanile nel 1809 e fu consacrata nel 1818. la facciata fu restaurata nel 1926, mentre l'interno fu riccamente decorato dal pittore milanese Cesare Maroni. Nell'abside è presente una tela raffigurante San Michele Arcangelo (XVIII secolo) e due tondi raffiguranti San Giuseppe e Santa Lucia.
In paese c’è l’edificio della Società di Mutuo Soccorso tra Operai e Agricoltori. Trovo il bar aperto con alcuni avventori al suo interno.
Accanto alla Società c'è il monumento ai Caduti villettesi e un'area giochi per i più piccini.
Nonostante non sia più stagione va detto che in paese ci sono le famose piscine, un centro di attrazione notevole nella stagione estiva, con afflusso di migliaia di persone. In effetti Villaromagnano è conosciuta anche per le piscine. Accanto c’è il campo da gioco per il calcio; qui la squadra locale gioca nel campionato di Seconda Categoria
A Villaromagnano c’è un centro di raccolta delle uve che dipende dalla Cantina Sociale di Tortona e qui hanno sempre confluito i raccolti delle colline circostanti.
In paese ci sono anche le Scuole Medie e va detto che le classi da 3 che erano sono passate a 6: due di prima, due di seconda e due di terza. Si può ben definire un ottimo servizio ed un vanto per il paese. Inoltre, qui a Villaromagnano ci sono tutti i servizi essenziali, tipo il supermercato, la banca aperta tre volte la settimana, l'Ufficio postale aperto anch'esso tre volte la settimana, un bar, le piscine, il centro diurno ANFFAS,
Vorrei anche citare i dipinti di Tommaso Napolitano, un decoratore locale. La prima opera è stata la meridiana sulla facciata del Comune, quindi il ritratto di don Luigi Orione che nel 1931 fece costruire quello che ora è l’edificio del sede del Comune. Essendo Napolitano tanto eclettico ed appassionato ha dedicato, proprio nella via dove abita, dei dipinti che richiamano molto il territorio. Infine, di fianco a casa sua, sul lato verso la chiesa, ha dipinto tutta la facciata di casa con una gazza gigante ed altri soggetti.
Mentre visito il paese rimango attratto da particolari bidoni per la raccolta differenziata disposti almeno in sette diversi punti; i raccoglitori sono sicuramente decorativi ed atti a contenere quattro diverse tipologie di rifiuto. Direi che per il Comune è un valido tentativo di invogliare i residenti a differenziare il rifiuto.
Mi soffermo a parlare con alcuni abitanti, mi parlano dello studio medico che prima era posizionato nella sede dove adesso c'è l'ANFFAS, mentre oggi, che è nei locali della sede municipale, c'è un servizio con due medici condotti, un osteopata e una podologa. In più, una volta la settimana c'è anche un ortopedico.
In finale, cito qui un artista locale: Flavio Sacco, nativo del luogo nel 1930. Pittore e incisore con la predilezione dell’uso “del bianco e nero” con dedica particolare alla “DONNA”. Dopo un periodo iniziale, approda a Torino, dove incomincia a frequentare musei e gallerie, studiando i Maestri del passato (gli Impressionisti, i Divisionisti ed i grandi pittori del suo territorio d’origine: Pellizza, Saccaggi, Barabino e Patri).