Il Natale è una Festa non solo riservata ai cristiani, ma sempre più carica di un valore antropologico. I valori della quotidianità, del tessuto della vita, le relazioni umane, l’amicizia, l’amore, la fraternità sono legati a questo giorno al punto che anche là dove vi è contrapposizione fra chi crede e chi no, la festa rimane tale per tutti: piuttosto, invece di “Buon Natale!” i non credenti si augurano più genericamente “Buone Feste!”.
Ciascuno di noi ha un’immagine personalissima di questa Festa, legata ai ricordi d’infanzia e ai tanti Natali vissuti, con volti e parole di persone amate, con consuetudini che si sono conservate o ricreate. E ciascuno cerca di viverlo ogni anno secondo quell’immagine.
Un tempo il Natale era davvero la festa più importante dell’anno e non certo per i regali. Quando c’erano, i regali erano frutta secca, cioccolatini, caramelle, il panettone oppure, un quaderno più bello, una nuova penna, matite colorate. Eppure si attendeva il Natale con ansia.
C’era la novena di preparazione, si andava nei boschi a raccogliere il muschio, con carta da pacco accartocciata affinchè divenisse roccia, seguiva l’allestimento del presepe con la disposizione delle statue. Nessuna esclusa.
Qualcuno, invece del presepe, addobbava l’albero, Ma il ricordo è che possibilmente si faceva sia il presepe che l’albero.
La sera della vigilia alla messa di mezzanotte con le chiese piene, colme di persone come accadeva di rado durante l’anno. Le nenie ed i canti ad accompagnare la funzione. A quella messa andavano tutti, anche quelli che durante l’anno non si facevano mai vedere in chiesa. Ed il parroco dal pulpito pronunciava omelie interminabili. Di certo chiedeva di essere più buoni, di riconciliarsi con coloro con i quali si era in lite, di perdonare le offese.
Al rientro dalla messa o subito dopo la mattina successiva appena alzati, lo spacchettamento dei regali. Una festa nella Festa!
Ed il giorno di Natale c’erano i preparativi per il pranzo, in tutte le famiglie: pentole che bollivano, ravioli e le infinite portate affinchè il pranzo fosse “il pranzo di Natale”.
Oggi, molte tradizioni sono state conservate, pur vivendo in un mondo molto più globale e frenetico. Avendo attraversato periodi come la pandemia, il lockdown e, più di recente gli effetti di una guerra che è molto vicino e influenza le economie di molti stati la conservazione di un valore primitivo come la Festa del Natale è essenziale per la società attuale.