Mercoledì 14 dicembre, nella sede dell’Archivio di Stato di Genova, il Sindaco di Voltaggio, Giuseppe Benasso, ha ricevuto copia del documento restaurato grazie alle offerte raccolte tra voltaggini, villeggianti e turisti in occasione dell’annullo filatelico del 16 luglio scorso in ricordo del 900° anniversario dell’entrata di Voltaggio nella Repubblica di Genova.
A consegnare il documento è stata la Dottoressa Giustina Olgiati, l’Archivista che il 28 agosto dello scorso anno nella Chiesa Parrocchiale di Voltaggio tenne una lectio magistralis sulle circostanze che portarono Voltaggio nell’orbita della Superba e sulla vita nell’Oltregiogo nel corso del Medio Evo.
Fu in questa occasione che Giustina Olgiati parlò del Mulino di Voltaggio e dell’importanza politica, oltre che economica, dei mulini nei primi secoli del secondo Millennio.
Fu così che, in occasione dell’annullo filatelico di quest’anno, l’Amministrazione Comunale propose l’abbinamento tra i due fatti culturali dell’annullo filatelico e del restauro della pergamena, larga una quindicina di centimetri e lunga una sessantina, macchiata da una “muffa vinosa” (vinosa per il colore, non perché vi fosse caduto del vino) visibile, da mercoledì scorso, nella sala espositiva dell’Archivio di Stato di Genova in via Santa Chiara 28 – quartiere di Carignano.
In allegato la pagina del documento ricevuto dal Sindaco nel quale viene descritto il contenuto dell’atto (la pergamena) in cui i proprietari cedono le loro quote del Mulino (si tratta di quello sotto il cd. Ponte dei Frati) e di altri beni alla Repubblica di Genova. Della spiegazione non può sfuggire il nome, tra i presenti in San Lorenzo in quel lontano 4 gennaio 1127, del Caffaro, in quell’occasione presente come personaggio politico, ma più noto come storico, il maggior storico genovese del Medio Evo, lo stesso che descrisse il passaggio di Voltaggio con la Repubblica nel 1121.