Oggi, venerdì 2 giugno, si festeggia il 77° anniversario della nascita della Repubblica Italiana.

A Novi Ligure il momento celebrativo si è svolto al mattino con il corteo per le vie del centro cittadino e il concerto eseguito dal Corpo Musicale Romualdo Marenco. Dapprima il raduno delle autorità e dei cittadini presso il viale Saffi, all’altezza dei giardini pubblici, nell’area antistante il Monumento ai Caduti. Quindi il corteo, che dopo aver percorso via Girardengo, ha raggiunto piazza Dellepiane. Il saluto del Sindaco, Rocchino Muliere, alla sua prima uscita ufficiale dopo l’elezione di alcuni giorni or sono e il Concerto della Festa della Repubblica diretto dal Maestro Massimo Cardona hanno completato il programma.

Mi soffermo su alcuni appunti presi durante l’intervento del Sindaco. Anzitutto la parole di Calamandrei, pronunciate a Cuneo dal presidente Sergio Mattarella quando ha detto: «Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione». È questo infatti un pezzo del discorso Calamandrei rivolse a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955.

Quindi, un richiamo all’Art. 1 della Costituzione, quando dice che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Ciò a proposito del forte astensionismo espresso nei numeri durante le recenti Elezioni Amministrative, ancor più nel turno di ballottaggio. Quindi, l’impegno è di capire le ragioni dell’astensione, che si esprime in un’emergenza democratica, anche nazionale. Chiaramente c’è bisogno di partecipazione – ha detto Muliere – e le forze democratiche devono capire perché gli elettori si allontanano.

Il Sindaco ha poi detto di aver avuto nella giornata di ieri un incontro con le RSU dell’Ilva. Un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato questo giovedì da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil rispetto alla situazione dei lavoratori dello stabilimento di Acciaierie d’Italia (Ex Ilva) di Novi Ligure. I segretari provinciali delle tre sigle sindacali, Maurizio Cantello, Salvatore Pafundi e Alberto Pastorello hanno evidenziato tutta la loro “preoccupazione” per il recente aumento dei dipendenti in cassa integrazione, oltre 150, “tutto questo nonostante la ripartenza di AFO 2 a Taranto”. Una situazione che si protrae da oltre tre anni.

Muliere ha detto: “La città deve essere al fianco dell’azienda, battersi affinché l’Ilva abbia un futuro”.

Bene ha fatto a ricordare il recente infortunio sul lavoro di un uomo di 52 anni, che ha perso la vita in mentre operava nel cantiere di ristrutturazione dello storico Palazzo Durazzo nella centrale via Paolo da Novi

Infine, un richiamo all’art. 32 della Costituzione, in particolare la prima parte, quando dice che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Da qui l’impegno della nuova Amministrazione a difendere il Servizio Sanitario pubblico, in particolare l’ospedale di Novi Ligure, mirando a potenziare i servizi sanitari,

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