A Tortona, presso i locali del seminterrato di Palazzo Guidobono, a far data dallo scorso 6 di maggio, è aperta la mostra "Una Principessa a Tortona. Una piccola rinascenza tra conflitti e carestie" in occasione dei 500 anni dalla nascita di Cristierna di Danimarca nel 1521.
In collaborazione con la Soprintendenza sono esposti reperti del periodo (piatti, monete, monili del XV–XVI sec.) e documenti dell’Archivio Storico e della Biblioteca Civica cittadina che testimoniano la ripresa economico-sociale di quel fiorente periodo, accompagnati da pannelli esplicativi sulla vita di Cristierna, sulla situazione politica sia Europea che locale dell’epoca e l’importante ruolo che le donne iniziavano ad assumere all’interno del mondo politico sociale ed economico.
Tutto il materiale è stato inserito in un catalogo cartaceo che proseguirà la serie di cataloghi "Documenti di Storia Tortonesi", prodotta in occasione delle precedenti mostre tenutesi a Palazzo Guidobono. Completano la mostra una postazione multimediale con la proiezione del documentario “Una Principessa a Tortona” ed un plastico per condurre il visitatore tra le vie della Tortona di fine '500, visita basata sulla mappa dell’epoca redatta da Pietro Bertelli, sul disegno del pittore tortonese Scipione Crispi, risalente al 1581.
La Storia
L’8 di ottobre del 1536 i Tortonesi giurarono fedeltà alla Duchessa di Milano Cristierna di Danimarca, obbedendo ai privilegi concessi dallo zio, l’imperatore Carlo V. Tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 la Città attraversò un periodo di crisi profonda sia in campo economico che in campo sociale. Le pestilenze del XIV secolo, le epidemie dei primi anni del 1500 e le conseguenti carestie avevano lasciato un segno indelebile e difficilmente superabile. Per di più i continui conflitti tra le varie fazioni cittadine sconvolsero i rapporti sociali tra gli abitanti di Tortona. La città veniva descritta dagli storici dell’epoca più come un “borgo diroccato”, con le strade e gli edifici pubblici in stato di abbandono. La natalità era ai minimi storici; le attività commerciali ed artigianali che tra il 1200 e il 1300 avevano conosciuto un fiorente sviluppo erano in gran parte scomparse. Tortona era ormai diventata una cittadina agricola, formata per lo più da “brazanti, religiosi e religiose e omini d’armi che dall’alto della fortezza controllavano i borghi sottostanti”.
Verso la metà del 1500 si verificò un evento storico molto importante per la storia cittadina: il Duca di Milano Francesco II Sforza, signore di Tortona, prese in sposa la nipote dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V, la principessa Cristierna di Danimarca. Solo pochi mesi dopo le nozze Francesco Sforza morì, lasciando alla moglie Cristierna la signoria su Tortona. Da quel momento vita cittadina subì una importante svolta: la Principessa Cristierna prese subito a cuore le sorti della Città, anche perché le gabelle ricavate dai mercimoni e dagli estimi cittadini erano molto alte. Si rese ben presto conto delle potenzialità economiche e finanziarie che Tortona offriva, grazie soprattutto alla sua posizione geografica che la poneva come punto di contatto e transito per le merci e le persone che dal fiorente porto marittimo di Genova, percorrevano le poche strade di collegamento verso Milano e il centro dell’Europa. Grazie alla sua enorme influenza in campo politico (era la nipote dell’Imperatore), si interessò a promuovere numerose migliorie in campo economico e sociale, già da prima che decidesse di spostare la sua residenza e tutta la sua corte dalla Lorena a Tortona.
Quando nel 1578 decise di passare gli ultimi anni di vita nella sua Signoria di Tortona, le cose per la Città migliorarono ulteriormente. In un primo momento molti influenti concittadini (tra cui il Vescovo ed alcuni nobili dell’epoca) non gradirono una presenza così ingombrante in Città che poteva mettere in discussione la loro piccola sfera di potere. Ben presto le cose si appianarono e Cristierna seppe farsi amare da tutti i Tortonesi, prodigandosi per dodici anni sino alla sua morte, per il bene comune. Fu proprio in quegli anni di Signoria che Tortona conobbe una piccola, ma significativa rinascita: la popolazione raddoppiò in meno di un secolo; si iniziò una campagna di opere pubbliche sostanziosa con la riedificazione di gran parte della cinta muraria, il potenziamento del Castello cittadino, la ristrutturazione di molti palazzi pubblici. L’opera più importante fu la costruzione della nuova cattedrale, l’attuale Duomo e della nuova grande Piazza Centrale della Città. Questi cantieri non solo diedero lavoro a centinaia di Tortonesi, ma anche ad una numerosa mano d’opera forestiera, spesso altamente specializzata. E fu proprio questo evento che favorì la nascita di numerose botteghe artigianali, che rimisero in moto l’ormai sonnolenta economia cittadina; questo rifiorire si protrasse per oltre 50 anni dalla morte della Duchessa di Lorena Signora di Tortona, sino verso la metà del 1600, quando nubi di guerra oscurarono nuovamente la Città che stava per conoscere devastanti assedi da parte di truppe di invasione straniere.
La mostra sarà aperta fino 30 luglio, dal giovedì alla domenica, dalle ore 15.30 alle 19.
Informazioni, prenotazioni, visite guidate, al n. 0131.864.457, e-mail manuelamarini@comune.tortona.al.it