Condivido qui argomenti che magari sono noti a pochi, ma è di sicuro che siano Storie di Territori.

Il Comitato per il territorio delle Quattro Province sul finire del mese di novembre scriveva del progetto di eolico industriale denominato “Monte Giarolo” evidenziando come sul sito del ministero dell’ambiente si possono visionare i documenti relativi al progetto di parco eolico “Monte Giarolo”. In tutto, 20 aerogeneratori “Vestas 162”. Sulla dorsale “ovest” dell’impianto quattro pale dovrebbero essere piazzate tra il monte Giarolo e il passo di Brusamonica, una a ridosso del monte Panà, tre sul crinale secondario che si diparte dal monte Cosfrone verso la val Borbera. Sulla dorsale “est” ben dodici pale sul crinale tra monte Chiappo e monte Boglelio. Prevista una strada di collegamento tra i due versanti, da realizzare in gran parte ex novo attraverso un sito “Natura 2000”.

In aggiunta, qualche numero: ciascun aerogeneratore “Vestas 162” misura in altezza 209 metri (128 metri al mozzo su cui si imperniano tre pale, ciascuna lunga circa 80 metri), e comprende:

a) diversi segmenti conici (i “conci” pesanti decine di tonnellate) la cui unione realizza il “palo”

b) la navicella (pesante 94 tonnellate) posta al vertice superiore del palo che contiene il generatore azionato dalle pale (ciascuna pala pesa 21,5 tonnellate).

Per portare il tutto sul luogo di assemblaggio occorrono 11 trasporti eccezionali per ogni macchina, quindi ne serviranno 220 (11 per 20) per completare l’impianto. Per collocare e montare nei venti siti prescelti queste componenti e per farvi giungere le macchine operatrici, oltre che per accedervi durante la vita dell’impianto, si prevede di realizzare sui crinali una strada di collegamento larga 6 metri e di lunghezza complessiva indicata in “circa 23 km” di cui “circa 6 km di nuovo tracciato“.

Poiché le alte valli ricadono tra le aree tutelate ex art. 134 del codice dei beni culturali e del paesaggio:

A) gli impianti eolici possono essere collocati solo al di fuori di una zona di 50 metri per lato dalle linee di crinale.

B) nell’intorno dei 50 metri si possono situare solo i tracciati viari per la realizzazione degli impianti ma a condizione che, al termine delle opere, si provveda al “ripristino integrale dei luoghi e, ove necessario, la trasformazione in tracciato di ridotta larghezza per la manutenzione degli impianti”.

Per ulteriori riferimenti e per chi desiderasse approfondire Comitato per il territorio delle Quattro Province (home.blog)

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