Siamo al 31 dicembre e, come ogni anno, si dà l’addio all’anno che se ne va e si attende con ansia l’arrivo del nuovo. Già, ansia è la parola giusta.
Un’ansia trepidante di vedere un anno nuovo e diverso, non dico come gli anni precedenti, ma un’ansia di ritrovare un minimo di normalità.
Ultimo giorno dell’anno, giorno di bilanci, di ricordi, di rimpianti, di occasioni mancate, di speranze deluse, di belle e brutte sorprese. Fate un po’ voi.
Il 31 dicembre, si accoglie l’arrivo del nuovo anno, e anche se Capodanno cadrebbe il 1° di gennaio, la vera festa si svolge nel giorno di San Silvestro. Si, ho scritto festa, almeno una cena, un panettone e uno spumante da stappare a mezzanotte.
Fu Giulio Cesare nel 46 a.C. con la creazione del “Calendario Giuliano” a stabilire che l’anno nuovo iniziasse il primo gennaio, la notte di Capodanno o meglio, la vigilia di Capodanno è chiamata notte di San Silvestro.
Perché si chiama proprio in questo modo? Il giorno 31 dicembre è una data dedicata proprio al santo, nonché Papa Silvestro, il 33° vescovo della città di Roma.
San Silvestro quindi è il traghettatore, colui che guida e trasporta le anime e le persone, verso il Nuovo Anno. Il Papa Silvestro è stato un personaggio importante nella storia della cristianità, in quanto è sotto il suo pontificato che la Roma pagana lasciò il posto a quella cristiana, pur conservando alcuni riti e cerimonie. Il 31 dicembre del 335 è stato proprio il giorno della morte del Papa Silvestro.
Adesso, oltre la storia, ecco i miei migliori auguri di buona fine d’anno 2023 🥂