Il grande campione di ciclismo Francesco Moser in questi giorni ha rilasciato un’intervista al quotidiano LA STAMPA in cui asserisce che: «La Grande Partenza del Tour è una gran cosa, però ci vorrebbe qualche corridore italiano protagonista al Giro o al Tour per risvegliare un po’ gli appassionati che guardano lo stesso il ciclismo, ma con un italiano competitivo sarebbe ben diverso».
Come dargli torto? Ci ritroviamo, in particolare in questi primi giorni dell’anno a celebrare, ogni anno, dapprima Fausto Coppi a Castellania, mentre oggi Andrea Carrea a Cassano Spinola. Grandi campioni del passato da cui rievocare le gesta eroiche e l’esempio sportivo ed umano.
Ad undici anni dalla scomparsa di “Sandrino” Carrea, morto all’età di 88 anni, il Comune di Cassano Spinola lo ha ricordato celebrandolo con la deposizione di una corona di alloro presso le spoglie mortali al Cimitero del paese.
Il Consigliere delegato allo Sport per il Comune di Cassano Spinola, Luigi Bottaro, ha fatto gli onori di casa chiamando accanto a sé, uno ad uno, i Sindaci di Cassano Spinola, Novi Ligure, Pasturana e Villalvernia. Anche Massimo Merlano, Presidente di Casa Coppi e dell’Associazione Turistica Terre di Fausto, ha portato un suo contributo nel ricordo e nei progetti futuri da realizzare nella figura che fu di “Sandrino” Carrea.
Significativo il fatto che nella giornata in cui le scuole sono chiuse, un gruppo di ragazzi abbia portato la corona di alloro fino ai piedi della tomba del grande campione. Sulla corona la scritta Andrea Carrea 03 – LUGLIO 1952 MAGLIA GIALLA AL “TOUR DE FRANCE”
Ed altro momento significativo si è espresso nella consegna da parte del sindaco di Cassano, Alessandro Busseti, di una targa a Marco Carrea, figlio di “Sandrino”.
Andrea Carrea, detto Sandrino (Gavi Ligure, 14 agosto1924 – Cassano Spinola, 13 gennaio2013), che è stato un ciclista su strada italiano.
Professionista dal 1949 al 1958, vinse una tappa al Tour de Romandie. Corridore dalle buone doti di passista, in corsa Carrea era il motore da traino di Fausto mentre Ettore Milano era lo psicologo di Coppi.
Debuttò nel 1940 e durante la seconda guerra mondiale fu anche internato in Germania.A fine 1949 passò professionista nella Bianchi di Coppi e da qui lo seguì in otto Giri e due Tour de France, corsi con la Nazionale italiana.
La sua figura, forte e gentile, è il manifesto di un Italia anni ’50 laboriosa e silenziosa. E tanto sudore. Riuscì perfino ad avere l’onore di indossare la Maglia Gialla alla fine della nona tappa del Tour de France del ’52 che il giorno dopo andò, naturalmente a Coppi.
A Cassano Spinola, paese in cui riposa ed in cui ha vissuto a lungo, ne tengono vivo il ricordo con sue foto e immagini durante la sua attività sportiva. E’ bello identificare i grandi campioni con i luoghi in cui hanno vissuto. E’ un segno autentico di identità.
Principali risultati agonistici:
3° 22° tappa – Tour de France (FRA) 1952
4° 6° tappa – Tour de France (FRA) 1951
3° Coppa Placci (ITA) 1950
2° 1° tappa – Giro d’Italia (ITA) 1949
3° Giro del Piemonte (ITA) 1948