A Novi Ligure, anzi meglio esser precisi, fuori Novi, in frazione Merella, c'è una strada che arriva dal territorio tortonese e va fino al territorio serravallese. Si chiama STRADA GRANDE. E non è poi così grande come dice il nome, tanto che due auto che s'incrociano devono rallentare e fare attenzione. Storicamente è la cosiddetta strada dell'Imperatore o Napoleonica, da Rivalta Scrivia a Serravalle Scrivia.
Nel 1818 viene stilato un documento quale supplica al Re “CON CUI L’AMMINISTRAZIONE CIVICA DI NOVI ESPONE I DANNI CHE STA PER ARRECARE ALLA CITTA’, AL COMMERCIO DELLA CITTA’, L’APERTURA DELLA NUOVA STRADA DEI GIOVI”.
Potremmo anche immaginare cortei di novesi che inalberano la scritta “No Strada Regia” con in testa gli Amministratori. Allora questi metodi di protesta non erano in uso. Si mormorava molto ed il Governo Sabaudo riceveva da Novi non pochi “dispacci”. I novesi sono poi fortemente scossi da un’altra notizia. Serravalle e Tortona si starebbero accordando, come leggiamo nella supplica del Sindaco al Re, per dare “OPERA ALLA RIPARAZIONE DEL COSIDETTO STRADONE, IL QUALE IN LINEA PARALLELA ALLA SCRIVIA DALL’UNA GUIDA ALL’ALTRA COMMUNE. LO SCOPO PROPOSTO DALLE MEDESIME SI E’ DI ATTIRARE A LORO L’INTERO TRAFFICO DI GENERI PROVENIENTI DA GENOVA, E DI DECLINARE DALLA MENTE, E DALL’ESPRESSA VOLONTA’ DELLA MAESTA’ VOSTRA NEL SUO DECRETO, CHE LA NUOVA STRADA DEI GIOVI ABBIA CONTINUAZIONE IN NOVE: HANNO LE DETTE COMMUNI FORMATA L’IDEA DI RIDURRE ALLA TOTALE DECADENZA L’ANTICHISSIMO COMMERCIO DI D.TA CITTA’ E SOPRA LE DI LEI ROVINE INNALZARE LA DI LORO PROSPERITA’ E RICCHEZZA“.
Lo Stradone” sarebbe quello detto “dell’Imperatore” che da Serravalle corre parallelo alla Scrivia fino a Tortona. I commerci, provenienti dal Porto di Genova, troverebbero una deviazione per la Lombardia senza passare da Novi: si vorrebbe inoltre che la Strada Regia non passasse da Novi.
Se ne deduce che l’attuale strada Serravalle-Tortona che corre sulla destra della Scrivia non era ancora in essere. Lo Stradone corre sul lato opposto. La supplica al Re si chiude tragicamente con queste parole: “COSI’ E’MAESTA’, SE NOVE AVENTE UNA POPOLAZIONE DI 9 MILLA ANIME PERDE IL TRAFFICO DI GENOVA, NOVE E’ TRASFORMATO IN UN’UNIONE DI CASE DISABITATE: INNUMEREVOLI FAMIGLIE, ANDRANNO RAMINGHE; QUAL POLVE SI DISPERDERANNO, E LI TRAFFICANTI ABBANDONERANNO UNA DERELITTA CITTA’, ED ALTROVE STABILIRANNO IL LOR DOMICILIO“.