Alcuni giorni or sono ho fatto una visita al santuario della Madonna di Crea, un gradito ritorno considerato il fatto che ci andai poco prima del 1980 e poi non ebbi più occasione.
Il Sacro Monte di Crea è situato su una delle alture più elevate del Monferrato (455 m s.l.m.), in provincia di Alessandria. La particolare collocazione lo arricchisce di un’eccezionale veduta panoramica sulle colline circostanti e sulla catena alpina.
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Dal 2003 il Sacro Monte di Crea è inserito dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità insieme ai Sacri Monti di Piemonte e Lombardia.
Di recente il vescovo di Casale Monferrato ha indicato come chiesa giubilare, oltre alla cattedrale di Sant’Evasio, il santuario della Madonna di Crea, nel quale ci si potrà recare il pellegrinaggio per ottenere l’indulgenza.
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Ritorno alla storia del luogo per dire che i lavori di edificazione del Sacro Monte iniziano nel 1589 su iniziativa del priore di Crea Costantino Massino, che progetta l’ampliamento del preesistente santuario mariano disponendo la costruzione di una serie di cappelle dedicate ai misteri della vita e al trionfo della Madonna. Fra le prime cappelle edificate vi sono quelle della Natività di Maria e della Presentazione di Maria al Tempio.
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Punto di partenza e cuore della “Via Sacra” immersa nel bosco è il santuario dedicato a Santa Maria Assunta, meta di pellegrinaggi devozionali fin dal medioevo, ma risalente, secondo la tradizione, a Sant’Eusebio, il vescovo di Vercelli che nel IV secolo avrebbe portato a Oropa, Cagliari e a Crea, le tre statue della Madonna col Bambino, ancor oggi venerate.
Il Sacro Monte di Crea è composto da ventitré cappelle, realizzate in due differenti fasi costruttive, una cinque-seicentesca e l’altra ottocentesca. Alla più antica, che si distingue per gruppi scultorei complessi in terracotta policroma inseriti in ambienti affrescati, partecipano artisti quali il Moncalvo, i Prestinari, i Wespin. L’intervento ottocentesco, sostitutivo di cappelle andate perdute, rivela invece una statuaria più semplice a eccezione della cappella della Salita al Calvario, dove interviene Leonardo Bistolfi con una composizione di grande intensità emotiva.
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Le cappelle – fatta eccezione per le prime due dedicate a Sant’Eusebio – sono incentrate su alcune tappe della vita della Vergine (inizialmente sui misteri del Rosario), secondo un percorso che culmina nella cappella dell’Incoronazione di Maria, più nota come Il Paradiso. La cappella del Paradiso, con oltre trecento statue, è la più complessa del Sacro Monte.
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Il tema è trattato con grande ricchezza: vi è raffigurata l’Incoronazione di Maria, da parte della Trinità, sostenuta da uno stuolo di angeli. Le fanno da corona tre giri di statue raffiguranti apostoli, santi e martiri.