Imperdibile la visita di questo luogo in provincia di Alessandria.
Appena fuori dall’abitato, la chiesa rappresenta un importante esempio di manierismo romano in terra lombarda, voluto con l’attiguo convento domenicano, da Pio V Ghisleri, nativo del luogo, e costruito su disegno di Ignazio Danti secondo il classico schema controriformistico; è nota, però, la presenza in cantiere di Martino Longhi il Vecchio (1568) e di Giacomo Della Porta (1571).
La costruzione, realizzata tra il 1566 e il 1572, fu ripresa circa 20 anni più tardi e quindi, nel ‘700, parzialmente modificata. La facciata a due ordini risulta di gusto classicheggiante su modelli tardocinquecenteschi romani.
La struttura è impostata su di un impianto a croce latina, ad un’unica navata coperta da botte unghiata e fiancheggiata da cappelle intercomunicanti, e con abside semicircolare. Tra le numerose opere d’arte spiccano: nella 3ªcappella destra la Cena di Emmaus attribuita al Morazzone; nella 4ª un’Adorazione dei Magi di Giorgio Vasari, 1566-6, e il magnifico mausoleo di Pio V, a sinistra del quale in alto, entro ricca cornice barocca, i Ss. Domenico e Antonino anch’essa del Vasari.
Nel convento che, dopo la soppressione decretata nel 1802 da Napoleone, svolse funzione di casa di riposo per invalidi e da riformatorio, meritano interesse soprattutto i due chiostri e la cappella a tre navate
Ho vissuto ad Alessandria e Novi Ligure, grazie per questi reportage
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