Stavolta parlerò di Vho, frazione di Tortona. Come un piccolo borgo. E’ situata in posizione panoramica sulle prime propaggini dell’Appennino Ligure. Risulta avere tradizioni storiche molto antiche ed essere stata luogo di insediamento di popolazioni pre-romane.

L’economia di Vho è stata, nel passato, prevalentemente agricola (chi mi accompagna durante questa breve passeggiata ci tiene ad informarmi che oggi si coltiva un famoso vitigno: il TIMORASSO). Dal 1880, Vho è sede di una importante Società di Mutuo Soccorso, ancora oggi molto attiva e centro di aggregazione per tutti gli abitanti.

IL CASTELLO DI VHO

I primi riferimenti al Castello di Vho risalgono al 1413, quanto appare come proprietà dei Conti Guidobono Cavalchini.

L’arco di accesso

Il Castello, posto al centro dell’abitato, era attorniato da un fossato che lo percorreva perimetralmente e disponeva di un ponte levatoio che dava accesso all’arco di ingresso. Nel 1662 il Castello fu parzialmente restaurato.

Un bell’edificio lungo la via

Nei primi anni del Settecento il Castello divenne proprietà degli Zenone, già Signori di Castel Ceriolo, così come dimostra un’iscrizione, visibile ancora oggi, che sancisce la loro proprietà e che cita testualmente “Castel Zenone”.

Successivamente il fossato del castello fu in parte interrato e diede vita ad uno stagno.

Lo stagno – il cosiddetto mare di Vho – era in realtà una pozza che, raccogliendo acque piovane, veniva utilizzata dalle donne del paese che vi facevano il bucato e dagli uomini che vi portavano ad abbeverare gli animali, in quanto nel paese vi erano seri problemi idrici.

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“Il mare di Vho” com’era un tempo
“Il mare di Vho” come si presenta oggi

Il Comune di Tortona cercò più volte di fare interrare questa pozza, ritenuta insalubre, ma la popolazione insorse con l’allora Parroco Don Angelo Moglia che ne rivendicò la proprietà a nome della Congregazione del SS. Sacramento fin dal 1709. Solo dopo varie vicissitudini, e solo grazie ad un decreto comunale emesso il 25 Gennaio 1930, la pozza fu definitivamente interrata. Ora, al suo posto, si può trovare un’area verde.

CHIESA DI SAN SALVATORE

La Chiesa di San Salvatore si trova nel centro di Vho, nell’area limitrofa a quello che un tempo era il Castello.
La Chiesa fu consacrata il 24 Giugno 1722 dal vescovo Giulio Resta.

In una lapide murata nella Chiesa ancora oggi si legge “Franciscus Fantius Maximus Hujus Templi Protector Qui Primum Lapidem Fundamenti Posuit Anno 1711”.
Il dipinto a sinistra dell’altare
Il dipinto a destra dell’altare

CHIESA della MADONNA della PURITA’ o “Cappelletta”

Scorrendo la storia, il primo documento che ne parla risale al 4 settembre 1661 quando mons. Carlo Settala compì la visita pastorale in Vho. Nel verbale di quella visita: “all’oratorio della chiesa campestre al titolo dell’Assunzione della Beata Vergine sopra il territorio di Vho annesso alla detta parrocchiale fabbricato per devozione dai confratelli della Compagnia del SS. Sacramento, senz’obbligo et senza reddito, né vi si celebra, è da assai devozione concorrendovi molte persone et oblazioni quali di presente ascendono a sette sacchi di formento in circa che resta presso Domenico Castellano figlio quondam Lorenzo del presente luogo..”


In tempi relativamente più recenti la chiesa venne sconsacrata causa la pessime condizioni, ma intorno al 1980 grazie al Contributo economico della Famiglia Beccaria, all’impegno di Don Giorgio Caroli (titolare Parroco di Vho) e da un Comitato costituito da Lorenzo Castellano la chiesa venne finalmente riaperta al culto e riconsacrata. Ora, causa il terremoto dell’11 Aprile 2003, risulta inagibile e in attesa di restauro.

Durante il mio giro per la frazione di Vho, mi accompagna un’esperta del luogo: Paola Baiardi. Grazie a lei scorgo angoli interessanti.

Un bel panorama verso Sarezzano
Un’affascinante sottopasso
Una data a ritroso nel tempo
Un locale caratteristico ed assai noto nella zona
L’antico torchio sotto un porticato
L’ultimo scorcio prima di ripartire

Alcune notizie più specifiche del luogo le ho reperite in rete

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