Montagne di confine

L’Appennino ligure piemontese rappresenta il punto di transizione nel quale le Alpi sfumano nel sistema montuoso appenninico, per lo più selvaggio e poco abitato, a formare l’ossatura della penisola italiana. L’Appennino piemontese costituisce lo spartiacque tra Piemonte e Liguria, dividendo la pianura padana dal mare, con un sistema collinare- montano denominato “Oltregiogo” (L’Oltregiogo – chiamato anche Oltregiovo o Oltregioco, Oltrazovo in ligure – è una regione storica che si trova a ridosso delle attuali Liguria e Piemonte. Si estende su parte dell’appennino ligure a nord di Genova e sulle sue propaggini collinari, oltre lo spartiacque appenninico (superato attraverso il passo dei Giovi, il passo della Bocchetta ed il passo del Turchino). Insiste fra la Provincia di Genova e quella di Alessandria. Si tratta di quei territori che anticamente appartenevano alla Repubblica di Genova ed ai Feudi Imperiali confinanti, che con essa avevano rapporti di federazione o erano di proprietà di cittadini genovesi. I comuni che oggi si trovano sotto il Piemonte facevano parte della Provincia di Novi, soppressa nel 1859 dalla legge del primo ministro Urbano Rattazzi, che l’annesse alla Provincia di Alessandria), ricco di bellezze naturalistiche, storico culturali e enogastronomiche. Il territorio, ricco di biodiversità, vede, in corrispondenza dell’area del Monte Chiappo in Alta Val Borbera, il punto di incontro delle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. Più a ovest, il Passo della Bocchetta, all’interno del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, segna il confine geologico di transizione tra la catena alpina e quella appenninica, denominato Linea Sestri-Voltaggio. Le specificità climatiche e geologiche di quest’area danno origine a numerosi endemismi botanici, tra cui il Cerastium utriense, la Viola bertolonii e l’Aquilegia ophiolithica.

Montagne protette

L’ambiente naturale dell’Appennino piemontese, dalle praterie ricche di orchidee alle forre (Gola stretta tra pareti rocciose ripide) incise dai torrenti, dai boschi di faggio agli habitat agrari di bassa quota, rappresenta un tesoro di biodiversità, tutelato dalla Regione Piemonte con l’istituzione dei Parchi naturali “Capanne di Marcarolo” e “Alta Val Borbera” e della Riserva naturale del Neirone e dall’Unione Europea con la designazione di 7 Siti Natura 2000: 5 ZSC, 1 SIC e 2 ZPS. Per la loro gestione la Regione ha istituito l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese, oggi anche Centro di referenza per la conservazione dell’Erpetofauna (rettili e anfibi che popolano una data area) e Centro associato per la conservazione del Grandi carnivori con l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime.

Il territorio

L’Ente di Gestione tutela attualmente un territorio di circa 25.000 ettari, comprendente la fascia montuosa che si estende dalle Langhe alla Val Borbera. Procedendo da ovest a est, si trovano le ZSC “Langhe di Spigno Monferrato” e “Rio Miseria”, il Parco naturale e ZSC/ZPS delle Capanne di Marcarolo per i Comuni di Tagliolo Monferrato, Lerma, Casaleggio Boiro, Mornese, Bosio, Voltaggio; la Riserva naturale del Neirone in Comune di Gavi, il SIC “Calanchi di Sottovalle, Rigoroso e Carrosio”, la ZSC “Strette del Borbera”, il Parco Naturale Alta Val Borbera in Comune di Carrega Ligure e Mongiardino Ligure, con l’omonima Area Contigua, la ZSC “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Lagnà” e la ZPS “Dorsale Monte Ebro-Monte Chiappo”. Il Parco naturale delle Capanne di Marcarolo ospita l’Ecomuseo di Cascina Moglioni, polo di diffusione di tematiche legate alla cultura tradizionale e all’agroambiente montano.

Legenda: ZPS (Zona di Protezione Speciale) – ZSC ( Zona Speciale di Conservazione) – SIC (Sito di Importanza Comunitaria)

Per uteriori approfondimenti : www.areeprotetteappenninopiemontese.it

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