La stagione che stiamo vivendo e fino alle soglie dell’autunno, si presta a cucinare un piatto veloce, ma anche fantasioso. Parlo della frittata.

Codificare con dosi e ricette precise la preparazione di una frittata è limitare la fantasia e l’estro di un cuoco, che difficilmente rinuncerà al tocco personale.

La base comune a tutte le ricette è, in ogni caso, un miscuglio fatto di 5 uova intere, sbattute appena quanto basta per mescolare tuiorli e albumi, una manciata abbondante di parmigiano grattugiato, sale, pepe. Si possono aggiungere: latte (poco) e pane grattugiato, oppure peperoncino (al posto del pepe) o un cucchiaio di prezzemolo tritato o anche due falde di peperone, sbucciato e tritato grossolanamente. Preziosa è quella con i funghi freschi o secchi ammollati ripassati al burro, aromatiche tutte quelle con le erbe dei nostri boschi, dai “denti di cane” o tarassaco, alle foglie tenere di primula o di vuola, all’erba amara ( o erba di S. Pietro) prima passate al burro e tritate nel composto base, un po’ indigesta ma saporitissima quella di cipolle, prima stufate e ben cotte in un po’ di burro e brodo di carne.

A seconda della stagione e dell’inventiva di chi la prepara, una frittata accompagnata da un’insalata fresc è un piatto sempre gradito e sempre nuovo.

E per ultimo una frittata dal nome antipatico ma con un sapore simpatico: la frittata rognosa. Aggiungete al composto base dei quadretti di salame crudo.

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