Se vi prende il desiderio di visitare un luogo intimo, particolare e di devozione, uno a caso potreste trovarlo in Valbrevenna.

Si trova in Liguria, lasciata Busalla inforcate la strada per Casella, poi percorrendo la strada che da Avosso costeggia il corso del torrente Brevenna si incontra un paesaggio ormai inconsueto e si ha quasi l’impressione che il tempo si sia fermato da qualche decennio. Valbrevenna: un nome evocativo. Si dice che derivi dall’antico ligure-celtico e significhi “Valle dei Castori” o meglio “Valle delle acque dove vivono i Castori”. Visitando una qualsiasi delle oltre quaranta località che compongono il comune, si scoprono gli elementi comuni alla architettura montana, in particolare del circondario del monte Antola (1597 m.) il quale prende il nome dal greco “anthos” che significa fiore e infatti sono affascinanti le fioriture che, da aprile a luglio, rivestono i prati sottostanti la vetta: narcisi, orchidee, genziane, gigli, ranuncoli e decine di altre varietà.

Il Santuario della Madonna dell’Acqua in Valbrevenna

La Madonna dell’Acqua è il centro religioso più importante della Valbrevenna. L’origine del santuario è fatta risalire dalla tradizione ad un fatto prodigioso, che sarebbe avvenuto nel 1584, quando, durante un’epidemia di peste, una pastorella del borgo di Ravino (ora scomparso), colpita dal contagio, seguendo una voce soave che diceva “Salus Infirmorum, ora pro nobis” (Salute degli infermi, prega per noi) attinse ad una fonte sulla riva del torrente e fu risanata.

Tutti gli ammalati che bevevano di quell’acqua venivano guariti: il parroco promosse pertanto la costruzione di una prima modesta cappella di legno accanto alla grotta con la sorgente. Nel 1774 la cappella è stata sostituita con l’odierno Santuario: la chiesa è semplice ad una sola navata ed è preceduta da un portico che si affaccia sul torrente.

Sull’altare maggiore si trova la statua marmorea della Madonna col Bambino di Nostra Signora dell’Acqua, detta anche Madonna dei Tartari: la scultura, forse donata da un devoto in occasione dell’edificazione del santuario, è opera di un artista genovese ed è databile tra la fine del XVII e inizi del XVIII secolo. Nel 1908 fu completata la costruzione dell’ospizio, annesso alla chiesa e realizzato per accogliere i numerosi pellegrini. Ecco, oggi direi che quest’ultimo non è più in uso.

La Madonna dell’Acqua si festeggia la seconda di Luglio. Vicino al santuario c’è anche il monumento dedicato ai Caduti della Valbrevenna nel corso delle due guerre mondiali.

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