Oggi mi sono chiesto se si può tralasciare di un territorio una squadra di calcio. Sulle prime verrebbe da rispondere di si, perché tante sono le squadre di calcio che militano nelle varie categorie. E non sarebbe nemmeno fattibile di celebrarne la storia una ad una. Ma di una, la Novese, che rappresenta la città di Novi Ligure, c’è un motivo speciale per scrivere, ricordare e festeggiare.

Adesso si chiama ASD Calcio Novese ed il 28 maggio 1922 diventò CAMPIONE D’ITALIA!

Dalla pagina Facebook della società così si celebra il centenario dello scudetto, ricordando quel giorno così lontano.

Dopo una cavalcata trionfale, sia nella stagione regolare, sia nel girone di semifinale con Petrarca e Pro Livorno, la Novese sfida in finale la Sampierdarenese.

Il Campionato aveva avuto inizio il 16 ottobre con un girone eliminatorio in cui la Novese ottenne 7 vittorie e 3 pareggi. Nelle semifinali i novesi battono il Petrarca Padova e la Pro Livorno. Il trionfo arriva a Cremona contro la Sampierdarenese dopo due precedenti incontri finiti in parità.

I liguri passarono in vantaggio al 32’ del primo tempo e al 40’ i novesi pareggiano.

Nel secondo tempo la Sampierdarenese rimane in dieci uomini per l’uscita dal campo di Grassi a causa di un pugno non visto dall’arbitro e sferratogli da Vercelli.

Nei tempi supplementari il gol scudetto di Gambarotta provocò la reazione dei genovesi che invasero il campo.

Questi i nomi del giocatore che portano a termine l’impresa:

Stritzel, Vercelli, Grippi, Bonato, Bertucci, Toselli, Gambarotta, Neri, Asti, Parodi e i tre “nazionali” Cevenini I, Cevenini III e Santamaria.

Capitano Gambarotta. Presidente Mario Ferretti. Massaggiatore Biagio Cavanna.

Nella foto la squadra Campione

Oggi, siamo a ricordare e celebrare un’impresa storica, quella in cui una squadra di calcio, arrivata per la prima volta a giocare nella massima serie, si aggiudica il titolo di CAMPIONE D’ITALIA!

Certo, di quella epopea non abbiamo che foto sbiadite, qualche articolo, qualche bel testo denso di Novesità e i ricordi tramandati dalla tradizione orale, come se tutto fosse una leggenda!

E invece, no è tutto vero e sono proprio i ragazzi di quella squadra ad essere entrati nella leggenda. Noi, oggi più che mai, li ringraziamo con affetto e ammirazione. Tutta la città deve esserne fiera. Chi, come noi, ha avuto in sorte di rappresentarne la continuità sportiva deve avere l’orgoglio della consapevolezza e l’umiltà dei forti che, solo con la applicazione costante, riescono a raggiungere il massimo. Grazie a tutti i protagonisti di questa avventura.

Il Comune ricorda che oggi è un giorno davvero storico per la nostra città. Perché il 28 maggio 1922 la Novese vinceva lo scudetto. Sono passati cento anni da quel momento e Novi può ancora fregiarsi di un titolo che soltanto 16 club in tutta Italia hanno l’onore di possedere. Un’impresa da annali del calcio, che riecheggia sempre ogni volta che i biancocelesti calcano il campo.

Oggi, a partire dal centro storico, Novi si riempirà di questi colori: abbiamo infatti preparato un gagliardetto commemorativo che verrà distribuito ai negozianti, in modo che lo spirito di celebrazione dell’evento pervada tutti quanti.

Ci sono in serbo tanti progetti per l’autunno relativi allo sport, occasione in cui celebreremo il centenario con la società.

Ora infatti la testa è al campionato, per concluderlo nel modo migliore possibile, sperando che il centenario dello scudetto sia davvero di buon auspicio per la nostra Novese.

Ed il lettore perdoni due parole personali. A parte una certa enfasi, magari giustificata per la società, ma un po' retorica da parte del Comune, è più che doveroso riaprire gli annali, magari fare una mostra fotografica, perché di foto in cento anni se ne producono eccome. E poi...poi fermiamoci lì perché prima bisogna andare a vedere la partita allo stadio la domenica e contarsi con gli altri spettatori. Lì capisci che c'è chi pratica lo sport, e magari c'è un bel movimento, e chi segue le sorti...gli appassionati, i tifosi, chiamateli come volete.
Quindi aspettiamo l'autunno, ormai lontano dalla data del centenario, per vedere cosa verrà organizzato e quanta partecipazione ci sarà al seguito.

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